Perché leggo a mio figlio?

A Luka, mia guida nel viaggio nelle storie.

Da tre anni leggo a e con mio figlio Luka. Ho iniziato quand’era ancora nella pancia della mamma, non ho più smesso e non ho nessuna intenzione di smettere per molto tempo ancora…

Pensando al primo articolo per questo blog mi sono ritrovato davanti a infinite possibilità. Di cosa parlare? Di un libro in particolare, uno dei tantissimi letti in questi primi tre anni? Del libro più amato in questi giorni? Di cosa leggevo quando Luka era solo un battito che sentivo sotto la pelle di mia moglie? Di come, quotidianamente, leggo ad alta voce e delle reazioni di Luka?

Dopo un’intensa ricerca una domanda ha iniziato a farsi strada nella mia mente, sempre più forte, sempre più urgente. Una domanda che ogni genitore dovrebbe farsi fin dall’inizio e poi costantemente durante il percorso.

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Il mio blog sarà continuamente percorso da domande (spesso senza risposte). Domande che farò a me stesso, domande che mio figlio fa a me quando leggiamo, domande che entrambi poniamo ai libri. Uno degli elementi più importanti della letteratura per l’infanzia è proprio il suo porre domande ai lettori, un continuo invito a interrogare le parole e le figure, la propria immaginazione, la realtà. E i migliori libri per bambini non danno risposte, almeno non esplicite. Quello che importa è l’aver scatenato le domande, non è la meta del viaggio ma il viaggio stesso a fomentare il piacere di leggere. E se esistono delle risposte queste sono da ricercare sempre dentro il testo e dentro se stessi. Per questo ho deciso di rispondere a quella domanda con le figure e le parole dei libri e con le mie emozioni.

INIZIAMO…

Leggo a mio figlio perché mi fa sentire bene. Stare abbracciati e sentire il suo respiro, guardare i suoi occhi che rispondono alle sollecitazioni della mia voce, godere di un tempo lento e calmo, lontani da ogni distrazione, tutto questo mi rende felice e non posso più farne a meno.

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Grat grat cirp splash! di Kitty Crowther. Babalibri 2011
Leggo a mio figlio perché mi piace entrare con lui dentro le storie e scoprire che non ci sono limiti alla fantasia.

La fantasia è la facoltà più libera delle altre, essa infatti può anche non tener conto della realizzabilità o del funzionamento di ciò che ha pensato. E’ libera di pensare qualunque cosa, anche la più assurda, incredibile, impossibile (Bruno Munari, Fantasia, Laterza 1977)

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L’onda di Suzy Lee. Corraini 2008

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C’era una volta un topo chiuso in un libro… e Seconda storia di un topo chiuso in un libro di Monique Felix. Emme Edizioni 2009
Leggo a mio figlio per dirgli che tutto è possibile… 

A Luka leggo libri con le ali!

Leggo a mio figlio perché possa imparare a guardare la realtà in profondità, senza fermarsi alle apparenze. In un buon albo illustrato il reale gioca a nascondino con i bambini.

 

Leggo a mio figlio per ridere insieme, giocando con le parole.

Leggo a mio figlio perché amo giocare con lui e un libro, spesso, può diventare un bel gioco.

Leggo a mio figlio perché nei libri migliori i bambini sono liberi di essere, semplicemente, bambini. Mi piace leggere storie che mi ricordano la libertà, l’anarchia dell’infanzia. Mi piace ritrovare quella libertà negli occhi di Luka.

 

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Si può di Giusi Quarenghi (testo) e Alessandro Sanna (illustrazioni). Franco Cosimo Panini 2011
Leggo a mio figlio per ricordargli che non sempre si deve fare quello che ci obbligano a fare e che a volte si può e si deve disubbidire. A Luka leggo libri disobbedienti.

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Di qui non si passa! di Bernardo Carvalho e Isabel Minhos Martins. Topipittori 2015

Leggo a mio figlio perché amo le parole. La parola ci rende esseri unici nel mondo. Le parole, quando sono curate e scelte con amore, brillano e danzano, ci prendono per mano e ci fanno scoprire tutte le rime che tengono insieme il mondo.

La parola è il Mondo!

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Rima rimani di Bruno Tognolini. Illustrazioni di Giulia Orecchia. Nord-Sud 2014
Leggo a mio figlio perché un buon albo illustrato nasconde sempre un tesoro. Basta aprirlo e  cercare, con occhi e orecchi ben attenti, tutte le cose sconosciute. Un libro rivela tesori con dentro tutta la diversità della vita.

… un viaggio per le acque e i cieli e le terre del Bosco delle storie, cioè di mille e mille isole di tesori

(Giuseppe Pontremoli, Elogio delle azioni spregevoli, L’ancora del mediterraneo 2004)

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Un grande giorno di niente di Beatrice Alemagna. Topipittori 2016
Leggo a mio figlio perché possa guardare, toccare, annusare, ascoltare la bellezza tra le pagine e poi ritrovarla fuori. Perché possa fare esperienza del Bello nella realtà e ritrovarlo poi dentro un libro.

Leggo a mio figlio perché la bellezza possa entrare dentro i suoi occhi.

Si ha bellezza quando si genera un’armonia tra la natura dei sentimenti e la natura degli oggetti (Elio Franzini)

Leggo a mio figlio perché una buona storia può aiutare a sentire le proprie emozioni, anche le più intense, anche quelle che, a volte, proprio non ci puoi parlare. Un buon libro invita i bambini a far compagnia alla gioia e alla tristezza, alla paura e alla rabbia.

Vedi una pena che sembra infinita, volta la carta e vedi la vita

(Giuseppe Pontremoli, Elogio delle azioni spregevoli, L’ancora del mediterraneo 2004)

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Che rabbia! di Mireille D’Allance. Babalibri (ediz. Bababum) 2012

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Ciccì coccò di Bruno Munari ed Enzo Arnone. Corraini 2017

Leggo a mio figlio per crescere insieme. Vederlo crescere mentre cambiano i libri che leggiamo, ascoltare ogni nuova parola che ha imparato dalle nostre letture, fare esperienza di tutto questo è uno dei miracoli quotidiani della lettura tra un genitore e i suoi figli.

Leggere significa crescere. Si legge per cambiare!

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Una storia che cresce di Ruth Krauss (testo) e Helen Oxenbury (illustrazioni). Il castoro 2017

Leggo a mio figlio perché gli voglio bene!

“Ancora, ancora…” vuol dire, su per giù: “Dobbiamo proprio volerci bene, noi due, per accontentarci di quest’unica storia, ripetuta all’infinito!” Rileggere non è ripetersi, ma dare una prova sempre nuova di un amore instancabile. (Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli 1993

LEGGIMI ANCORA
foto e testo di Piero Guglielmino
Queste sono le ragioni per cui leggo a mio figlio. Sono tante ma non sono tutte. Sono le più importanti. Ce ne sono tante altre e tutte troveranno una voce, delle parole, in questo blog. Sono le mie ragioni, sono le mie risposte a una domanda che non smetterò mai di farmi.

E tu, caro lettore e cara lettrice che hai letto fino a qui:

PERCHÉ LEGGI A TUO FIGLIO, A TUA FIGLIA?

PERCHÉ LEGGI AI BAMBINI E ALLE BAMBINE?

PERCHÉ LEGGI PER TE STESSO?

 

Il mio seminario “Che cos’è un papà-lettore?”

 

3 pensieri riguardo “Perché leggo a mio figlio?

  1. Leggo a mia figlia perché credo nella forza dei libri e della lettura. Perché da genitore vorrei educare mia figlia alla vita e credo che la lettura o meglio l’amore per la lettura possa essere uno strumento potente nel suo futuro, ma anche nel suo presente.
    Leggo tanto a mia figlia perché le piace. E quando vedo che non smetterebbe mai di starmi a sentire, allora anche io non smetterei mai di leggere o raccontare.
    Ma, diciamoci la verità, leggo a mia figlia per godermela! Perché è il nostro momento, sono i nostri momenti, i nostri riti e so perfettamente che finirà. So che tra un po’ non mi chiederà più di sedermi a gambe incrociate sul pavimento di una libreria per leggerle qualcosa, schiena contro petto, col profumo dei suoi capelli sotto il naso.

    PS. Mi presento. Sono Leo, un papà lettore di una bimba di 4 anni. Ho scoperto per caso il tuo blog (finalmente un papà in mezzo a tante mamme) e non potevo non condividerti la mia esperienza.

    Piace a 1 persona

    1. Caro Leo, le tue parole mi riempiono di gioia. Anch’io provo questa sensazione della lettura come momento per stare insieme in un modo che forse non si ripeterà. Ma so anche che non voglio smettere di leggere insieme, per tanto tempo ancora. Sì, sempre più non saremo abbracciati, sta già succedendo adesso, ma le belle storie ci legano e ci legheranno in altri modi, modi che ancora non posso prevedere. Purtroppo il mio blog è fermo da un po’ di tempo per motivi personali ma spero presto di continuare i miei racconti dei libri che leggo insieme a Luka. Seguimi sulla pagina Facebook che invece è più aggiornata. Buone letture con tua figlia e grazie di cuore per aver condiviso la tua esperienza.

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